A Praia a Mare in politica vige la regola della “poltrona”. Dimissioni? Nemmeno a parlarne

Un caso emblematico, quello che si vive a Praia a Mare. Certo non raro, ma unico per la convenzionalità di quanto è accaduto. Sullo sfondo l’inchiesta della procura di Paola “Amici in comune” chedi fatto ha decapitato il potere detenuto fermamente in mano da Antonio Praticò per oltre 30 anni. Un caso emblematico, certo, perché all’orizzonte non si intravede alcuna decisione di assessori e consiglieri (di maggioranza come di minoranza) di rassegare le dimissioni e affidare il prosieguo dell’attività pubblica ai commissari prefettizi. 

E si: perché a pensarci bene sono due le ipotesi che prendono forma. Da un lato maggioranza e assessori che sapevano, oquantomeno ne avessero idea, di quanto accadeva all’interno del Municipio. L’altra ipotesi li vede ignari di tutto e quindi ancora più colpevoli perché non consapevoli del mandato loro affidato dagli elettori. Insomma o in un modo o nell’altro tutto il pacchetto dovrebbe andare a casa e permettere a chi veramente intende avviare e portare avanti un discorso nuovo, di gettare le basi e costruire il futuro per Praia a Mare. 

Fermo restando la presunzione di innocenza per gli indagati e chi si trova ai domiciliari, non può passare sottobanco l’idea che nessuno sapesse nulla. Nemmeno una sbirciatina alle delibere di incarichi? Ai bandi di gara? Alle gare d’appalto? Nessuno ha mai visto nulla? 

Stessa responsabilità alla minoranza che non ha garantito quel controllo stabilito dalle leggi e dalle normative. Nemmeno loro erano a conoscenza di quanto accadesse in Comune? 

Attendiamo fiduciosi un sussulto di coerenza politica. 

Antonello Troya



Categorie:Attualità

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