«Caro sindaco di Tortora, che grande delusione è stato. Ha preso in giro me e i cittadini dell’alto Tirreno cosentino». È l’incipit della lettera che il geologo Carlo Tansi e leader del movimento civico Tesoro Calabria ha scritto pubblicamente al sindacoAntonio Iorio. Di recente il Tar Basilicata, chiamato a decidere sull’incidenza delle attività dell’impianto si smaltimento dei rifiuti pericolosi e non nella Valle del Noce (considerata zona speciale di conservazione), ha dichiarato estinto il ricorso perché avanzato oltre i limiti di tempo consentiti per legge.
Dopo anni di diatribe giudiziarie, ad aprile 2021 una determinazione dirigenziale del dipartimento Ambiente ed Energia – Ufficio Compatibilità della Regione Basilicata autorizzava la riapertura dell’impianto. Il comune di Tortora aveva fatto ricorso contro il provvedimento rivolgendosi al Tar della Calabria, ma questo ad ottobre si è dichiarato territorialmente incompetente. Quindi si era deciso di interpellare il tribunale amministrativo regionale della Basilicata, ma la pratica è stata avanzata in netto ritardo. Così, a dieci anni dalla sua chiusura, ora l’impianto rischia di riaprire.
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