Una lista tutta di pezzi grossi quella del medico Maria Filicetti. O quanto meno chi ha espressamente dichiarato di sostenerla. E ognuno vorrà la sua fetta di potere. Ognuno nel suo piccolo ha da rappresentare se stesso con il pacchetto di voti che ha a disposizione. Basta solo cercarli casa per casa, quartiere o contrada che sia, il raccatto dei consensi è già iniziato. Ma ciò che balza agli occhi è il sostegno alla lista della candidata Filicetti. Se poi si allarga il campo d’azione nel gioco rientrano anche figure come Riccardo Ugolino ma soprattutto Enrico Granata. Qua non si tratta di affetto personale: qui si parla di “Cesarismo”: Granata è riuscito a raccogliere a se tutti i suoi uomini dell’epoca d’oro. Ugolino invece è rimasto nell’ombra giocando a pieno le sue carte.

Chi li voleva fuori dai giochi è rimasto male. A Ugolino dedicheremo un articolo a parte. Invece Granata ha giocato sino all’ultimo con le sue pedine, soprattutto quelle che fanno riferimento alle sue passate amministrazioni. Infatti a sostegno della Filicetti troviamo per buona parte tutti elementi del “ventennio” Granata: i nostalgici saranno contenti. L’ex sindaco avrebbe voluto Vincenzo Spinelli quale candidato a sindaco, ex suo vice e pronto ad ubbidire ad ogni comando. E invece, registrate le resistenze del gruppo, è stato lo stesso Granata a mettere un freno alle legittime ambizioni del giovane imprenditore, che così rimane all’angolo dell’eterno secondo. Non c’erano le condizioni, per cui strada spianata a Maria Filicetti, cui il difficile compito di mettere insieme più menti e linee politiche di difficile, ma soprattutto di diversa interpretazione. 

Forza Italia, Belvedere Giovani, Cambiaverso e Città Futura, il Partito Democratico, Udc, Fratelli d’Italia ma soprattutto Coraggio Italia con la capolista: ognuno vorrà la sua fetta di torta. E ognuno vorrà riprendersi quel potere lasciato vacante con l’arrivo di Cascini. 

Antonello Troya

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