Che fosse un “Cesare” in casa Pd si è sempre saputo. Che avesse un certo seguito tra gli iscritti all’ex Pci e poi Pds e ora Pd si sapeva e si era capito. Più volte amministratore e più volte dirigente del partito Riccardo Ugolino ritorna, e anche con il giusto diritto, nelle stanze dei bottoni del partito cui ha fatto tanto e portato avanti ideali e consensi.
Riccardo Ugolino, è bene segnalarlo, è stato il più eletto e ora è nella dirigenza provinciale. È stato premiato per la sua costanza, ma anche per aver messo alla gogna fatti e misfatti che si erano consumato all’interno del partito a Belvedere. Con l’ex segretario, Ugo Massimilla, ci sono stati fuochi d’artificio su commissariamenti, tessere e votazioni. Dichiarazioni al vetriolo e colpi bassi da far impallidire il “politburo” duro e puro della Cina più comunista.
Ma poi ti accorgi che Riccardo Ugolino prende una valanga di voti al Congresso provinciale, anche tra chi, nel partito, nutriva qualche dubbio. Da mettere in un angolo erano gli altri candidati, quelli dell’altra lista. Quelli che avrebbero potuto mettere in ombra Ugolino e compagni. E invece il colpo di genio. Un accordo sottobanco tra Ugo Massimilla e Riccardo Ugolino. Qual furbone di Ugolino ha giocato sull’impegno politico di Massimilla (fa parte dello staff di un consigliere regionale del Pd) per poter contare sulle sue tessere. E il gioco è fatto. Ma solo che un accordo di tale portata gode necessariamente di un riflesso alle amministrative. Ugolino e il suo gruppo sono presenti nella lista di Maria Rachele Filicetti (con ben quattro elementi), mentre Massimilla è ufficialmente candidato a sindaco per Impegno Comune. Ci domandiamo: ma la dottoressa Filicetti è al corrente di quest’accordo sottobanco tra Ugolino e Massimilla? Una lista di chiara ispirazione di destra si sta ritrovando ora con contaminazioni di sinistra. Gentile non sarà certamente contento.
Antonello Troya
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