Dove va la sinistra a Belvedere? Usi e costumi (maldestri) di un partito diviso in tre liste. I nomi dei candidati

E che bandiera rossa la trionferà. Che la sinistra a Belvedere fosse divisa era un dato di fatto: da quando frizioni e compromessi di partito l’avevano dilaniata. Tra accordi sottobanco, commissariamenti farlocchi ed elezioni di facciata tra Pd e Sinistra estrema non si trova quel giusto accordo che possa riallineare lo storico movimento proletario. E cosi vedi che all’interno della lista dell’ex sindaco defenestrato, Vincenzo Cascini trovi due figure storiche, Eugenio Greco e Giovanni Martucci, a latere Filippo Perrone, anch’egli storico militante, Lucia Martorelli e Rafaela Sansoni, ambedue figlie d’arte, tra cui la seconda figlia di Loretta Maccagnan ex assessore ed esponente della sinistra più radicale.

Le altre liste non sono da meno: con Ugo Massimilla (lui stesso del Pd) troviamo alcuni iscritti, tra cui l’ingegnere Francesco CauteruccioDebora Di Pietromica e Sergio Arcuri, storico ambientalista e fautore di tante iniziative di carattere sociale. In ultimo la lista di Maria Rachele Filicetti, stimato medico prestato alla politica, ma alle prese con un problema tecnico dettato dalla presenza in lista della frangia targata Ugolino, fresco di nomina in assemblea provinciale del Pd e pronto a schierare i suoi migliori rappresentanti. Da parte sua Salvatore Caroprese (presidente di “Belvedere Giovani”) e Ornella Talao

E tra le figure più rappresentative, pronte a scendere in campo anche Lucio Bencardino, Pietro Martorello e Loredana Celentano. Se stanno così le cose Ugolino metterebbe il cappello su un quarto di lista.

Insomma mal che vada la sinistra vince sempre. Ma vai a mettere d’accordo due mentalità che dovrebbero suonare all’unisono e che invece sono portatori di ideologie decisamente diverse. 

Antonello Troya



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