A Belvedere l’acqua del mare non è blu. E il commissario e i candidati come la pensano?

Il turismo non è arma di confronto. Anzi: Belvedere non vive di turismo, quindi perché intervenire … per poi dire cosa? Perché mettersi contro ben sapendo cosa accade durante l’estate… Bandiera Blu? Ma vogliamo ridere ? Ma vogliamo veramente dire che il mare, moto ondoso in continuo movimento, a Tortora, San Nicola e Praia a Mare è pulito. Poi d’incanto si sporca a Scalea, per poi diventare bandiera blu a Santa Maria del cedro e Diamante. E finire nella melma a Belvedere. Una barzelletta dettata da sporche speculazioni sul territorio tirrenico cosentino. Sarebbe opportuno sapere i termini di valutazione che hanno permesso ad un ente finlandese conoscere e sapere se l’acqua a Belvedere Marittimo sia blu o verde, o nera o marrone. Un amministratore che si rispetti avrebbe preso carta e penna e scritto all’ente in questione per sapere quali strumenti di studio sono stati usati e applicati per stabilire la qualità delle acque. Ma il commissario prefettizio che guida il comune di Belvedere, se ne guarda bene dal difendere gli interessi, soprattutto economici del paese. Ci penserà il prossimo sindaco. Appunto. Anche i candidati tacciono. Cascini, Filicetti e Massimilla si guardano bene anche loro dall’intervenire sulla qualità delle acque marine. Meglio non svegliare il cane che dorme e mettere all’attenzione dell’opinione pubblica un settore malato e con poche speranze di rinascita. Vorremmo sapere i comuni diventati blu d’incanto quanto hanno speso per fregiarsi della bandiera. Altrimenti non si spiega.

Antonello Troya



Categorie:Attualità

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