Ricordate il “milione” di posti di lavoro di Silvio Berlusconi? Ha caratterizzato un’epoca. Quell’epoca dove le promesse si tramutavano anche in impegni poi da rispettare. E anche stavolta il gioco non cambia. Anche a Belvedere i posti di lavoro, opps scusate, le promesse di posti di lavoro vanno che è una bellezza. E volete mettere anche le bollette pagate? E delle spese alimentari ne vogliamo parlare. Elezioni che fai, escamotage che trovi.
E ti ritrovi ad essere il confessore di chi, volendo mantenere l’anonimato, ti confida che anche stavolta alle elezioni si promettono posti di lavoro, che si pagano le bollette e che le buste della spesa riempiono le case dei belvederesi. Si può parlare di voto di scambio? Troppo presto per dirlo.
Questa non è tutta Belvedere. Si specula sulle disgrazie altrui. Si specula sulla necessità di avere il pane a casa, per loro e per i figli. Non vorrebbero scendere a compromessi, ma purtroppo la realtà è anche questa.
I tre candidati a sindaco sono persone oneste. Politicamente discutibili, ma professionisti che hanno fatto dell’onestà, della correttezza e del rispetto dei propri concittadini il loro punto di forza. Ma qualcuno sta giocando sporco, sulle spalle delle necessità della gente. Speriamo che queste persone siano allontanate dalla campagna elettorale e dai belvederesi. Che certamente non hanno bisogno di loro.
Antonello Troya
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