Non bisogna stupirsi se è finita come è finita. Draghi ha pianificato tutto, anche il mettere alla porta i 5S, che essendo il numero più cospicuo degli eletti aveva bisogno di uno scossone. Ma proprio di quelli grossi. I più ingenui hanno pensato al termovalorizzatore, al Pnrr, e a chissà quale altra stupidità costruita ad arte. Invece Gigino “il bibitaro” Di Maio, ministro degli esteri, ha seguito il piano, e in un colpo solo ha fatto fuori il comico Beppe Grillo, l’antagonista Alessandro Di Battista e creato un partito tutto suo. Tutto pianificato: anche la figuraccia del Pd che ha capito tardi il piano di Draghi. Hanno salvato la faccia Forza Italia e Lega, che visto l’andazzo hanno pensato bene di fare finta di niente, per poi all’indomani dello scioglimento delle camere, dire che la colpa è dei vecchi comunisti. Vecchie logiche, che solo il caimano può ancora adottare che non sono andate bene alla Gelmini e a Brunetta. Ci mancheranno. Eccome se ci mancheranno.

Ma pensate realmente che il già presidente della Banca centrale europea, uno che coi numeri ci va persino a dormire, non avesse studiato e pianificato tutto ciò? Super Mario rappresenta i veri poteri forti. Quelle banche che decidono se alzare i tassi, oppure no. Quelle banche gestite da piccoli Satana, che decidono se i mutui devono essere passati all’incasso e quindi affondare un paese. Checche se ne dica Draghi, anche senza il favore della stampa che conta, ha portato benefici all’Italia. È arrivato dopo i danni di Renzi, Monti e Conte. Ha messo qualche conticino a posto con un occhio di riguardo ai suoi amici banchieri. I tempi erano maturi. Super Mario ora si prepara a fare di nuovo il premier. E lo farà con il sostegno di zio Silvio, dei due Matteo e di Gigino. Probabilmente nascerà un nuovo soggetto politico. Quel grande centro che tutti sognano. Soprattutto l’italiano medio, che, come dice Cetto Laqualunque, crede a tutte le minchiate che i politici promettono. Anche a ciò che dice Giorgia “la coatta”, che spera ancora in un “posto al sole”. 

Antonello Troya

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