Avete mai visto quella cartellonistica verticale sulla statale 18 che a primo acchitto sembra sballata e che ci lascia un po’ perplessi, ben sapendo che il territorio è iniziato (o finito) parecchi chilometri prima? Invece indica l’inizio o la fine del tratto urbano della superstrada.
In pratica sarebbe il tratto dove il comune può mettere gli autovelox ed è corresponsabile insieme all’Anas della gestione della strada.
Ricordate bene la frase “tratto urbano della s.s.18”, perché è di ciò che parleremo: di un grattacapo, ma di quelli da non dormirci la notte, che sta interessando il Comune di Diamante.
File interminabili, maldicenze di ogni tipo e per finire anche le cause perse in tribunale: signore e signori benvenuti a Diamante dove tra rotatorie, multe, cause e tribunali, si sta consumando l’ultimo atto di un potere logorante e logorato. Che consuma chi ce l’ha e che fa di tutto per mostrare le carenze di questa amministrazione che, di fatto ce la sta mettendo tutta per dare il peggio di sé, ma anche nel trovare una soluzione, che al momento non c’è. Il sindaco Magorno e i suoi fedelissimi questa estate se la ricorderanno. Eccome. Tra un turismo che si è rinfrescato tra le splendide acque e un programma tra spettacoli, musica e cultura decisamente degno di nota, il governo cittadino ha dovuto trovare soluzioni e anche alla svelta, su questioni che si sono protratte per troppo tempo. Tra tutte la rotatoria sulla statale 18.
LA STORIA. Nata per agevolare il traffico in prossimità di centri commerciali e negozi, è finita per diventare un boomerang. Sarebbe dovuta essere più grossa, decisamente. E invece per garantire al contempo sicurezza e viabilità è stata ceduta dall’Anas al Comune di Diamante come “tratto urbano della s.s.18”. Tutto bene? Almeno così sembrava. E invece un trabocchetto per i tantissimi pendolari e turisti che affollano l’alto Tirreno Cosentino. Incidenti su incidenti ne hanno pregiudicato la sicurezza, per cui la migliore pensata quale è stata? L’ordinanza sindacale (la 775 del 15 luglio scorso) dove il vicesindaco Pino Pascale ne ordina la chiusura e il ripristino dei luoghi da parte dell’Anas. Che ovviamente la impugna dinanzi al Tar. Il tribunale amministrativo accoglie il ricorso con un decreto del 29 luglio (nr. 00355), e indica la misura in cui deve intervenire.
OGGI. Una soluzione andava trovata: al comune l’ingrato compito di pagare le spese: incidenti, multe e ricorsi da rimborsare. Questa mattina il Comune di Diamante ha pensato bene di mettere due vigili per regolare il traffico. Bisogna dare esecuzione al decreto del Tar. Sono stati installati i “rallentatori ad effetto acustico e vibratorio”, insomma i dossi, in attesa della realizzazione di un impianto semaforico. Da oggi gli automobilisti saranno costretti a rallentare, altroché. Per ora le casse comunali sono salve. Per ora.
Antonello Troya
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