Le relazioni dei Ris di Messina sono state al centro dell’udienza di ieri a carico dei tre fratelli cosentini indagati per la sparatoria avvenuta un anno fa davanti a un bar sul lungomare di Diamante.
Sul banco degli imputati ci sono i fratelli Mattia, Massimo e Alessandro De Rose. I tre, difesi dagli avvocati Maurizio Nucci, Cristian Cristiano, Francesco Santelli e Ugo Le Donne, sono accusati di tentato omicidio aggravato ai danni di Stefano e Gianluca Perugino, padre e figlio, proprietari del locale diamantese davanti al quale avvenne la lite che poi degenerò. Stefano Perugino rimase ferito gravemente e fu trasportato all’ospedale di Co- senza dove per diversi giorni rimase ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione.
Nell’udienza di ieri pomeriggio sono stati sentiti i Ris che hanno relazionato sugli aspetti tecnici e balistici dei fori che erano presenti su alcuni indumenti di Gianluca Perugino.
Dall’analisi balistica, riferita dai Ris, è emerso che sono stati esplosi cinque colpi. Le persone offese si sono costituite parte civile nel processo in corso davanti al Tribunale di Paola e sono rappresentate dagli avvocati France- sco Liserre e Luigi Crusco del Foro di Paola. Nel processo anche il Comune di Diamante si è costituito parte civile ed è rappresentato dell’avvocato Giuseppe Marchese. L’udienza è stata rinviata al prossimo 24 maggio.
Fonte gazzetta del sud
Categorie:Attualità