Questa volta è andata decisamente bene per il Tirreno cosentino: il tema ambientale è stato difeso sino a raggiungere la fatidica bandiera blu. Un iter abbastanza semplice: rispettare alcuni parametri, pagare una quota e presentare la documentazione adatta. Tutto qua? Direte voi….. eh no. Il rispetto dei parametri deve essere supportato da schemi, analisi che solo chi conosce bene il mestiere riesce a realizzare. È il caso del sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, il quale oltre a rappresentare il popolo praiese è anche un apprezzato e noto commercialista. Uno che gli escamotage li conosce … eccome.
Nato politicamente in braccio all’attuale premier Meloni, ha seguito le orme di Fausto Orsomarso diventandone riferimento del territorio.
Ma sui numeri e accesso ai finanziamenti e bandi pubblici sembra proprio infallibile. Un Re Mida che trasforma in oro (soldoni) tutto ciò che tocca. E i sindaci della costa, che ingenui non sono, si rivolgono a lui per entrare nelle grazie dei ministeri tra PNRR e, perché no, bandiere e bandi europei.
Le bandiere blu appartengono all Foundation for Environmental Education, che valuta la complessiva sostenibilità dei territori e, in particolare, le condizioni delle spiagge, la qualità del mare e la depurazione delle acque reflue, la gestione dei rifiuti, gli stabilimenti balneari e la pesca.
E diciamolo in tutta onestà: tutta questa cura per l’ambiente i Comuni non l’hanno mai avuta.
Nessuno si è mai chiesto come mai a Natale e capodanno e la stagione estiva Praia a Mare diventi una Rimini in miniatura? È il sindaco che Sa Come fare e farsi apprezzare.
Non sappiamo ancora quanto De Lorenzo e le sue manine d’oro abbiano influito questa volta. Ma di certo c’è il suo zampino.
Antonello Troya
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